Il mondo è un gigantesco palcoscenico. Ogni uomo ed ogni donna, nessuno escluso, recita la sua vita. Si indossano maschere ogni giorno ed in ogni situazione. Che meravigliosa ironia la vita. Si entra in scena un giorno qualunque nudi e piangenti, senza nessun copione e pian piano s’impara il grande gioco dell’esistenza. Si sta, tra ombra e luce, insieme a miliardi di altri attori sgomitando per ottenere un ruolo da protagonisti o da comparse. Lo spettacolo è lì, davanti ai nostri occhi, meraviglioso, a volte ingiusto, affascinante e spaventoso, dolcissimo e doloroso, accecante e voluttuoso, democraticamente spietato. Va avanti sempre e comunque, incurante dei piccoli desideri, delle singole parti, perché la vera storia è più grande e riguarda infinite storie passate e future. Così si è invitati a partecipare cercando strenuamente di essere se stessi, scegliendo d’indossare abiti che in realtà non ci somigliano o accettando fatalmente il ruolo che che quel dispotico regista che chiamiamo destino ci ha riservato. Ogni ruolo costa fatica e sacrificio. Io ho scelto di essere sincero. E’ la mia maschera. Soltanto quando la indosso riesco a raccontare la mia verità. Interpreto il ruolo di un sognatore caparbio ed incallito. Seguo una strada controcorrente e cerco, a modo mio, di essere diverso e se alla fine avrò perso… sarà stato comunque diverso.
